U.S.D. Monferrato

Due chiacchiere con....

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UMBERTO PASINO
Ruolo Portiere

D: Classe?

R: 1995

D: Cosa significa per te il calcio?

R: Per me il calcio è una grande passione che mi ha aiutato a crescere come uomo, insegnandomi valori come l’umiltà , lo spirito di sacrificio e la dedizione al lavoro.

D: Cosa ti viene in mente se ti dico Monf?

R: In questi tre anni passati a San Salvatore, posso dire che il Monferrato è una società con la S maiuscola, dove il rapporto umano conta più di molte altre cose. Un elogio va anche fatto al paese intero, sempre pronto a sostenerci e seguirci ovunque.

D: Cosa si prova a vestire i colori gialloblu?

R: il Monferrato a livello provinciale è una delle società più prestigiose per storia e tradizione ed è per questo che indossare la maglia gialloblù è per me un onore ma anche una grande responsabilità al tempo stesso.

D: Raccontaci un aneddoto divertente con la tua squadra.

R: Un aneddoto particolare è la presenza nel nostro spogliatoio di un frigo che è rigorosamente stracolmo di alcolici e cibi vari.

D: Raccontaci un aneddoto che hai avuto con il Mister Barile.

R: Le cene a casa del mister regalano sempre emozioni e ogni volta che ne facciamo una c’è da divertirsi un sacco e ogni volta viene fuori un aneddoto diverso

D: Cosa succede negli spogliatoi prima di una partita?

R:  Il pre-partita è uno dei momenti che personalmente mi piacciono di più del calcio perché ognuno cerca il modo più appropriato per prepararsi alla partita attraverso riti scaramantici, pacche sulle spalle o anche il silenzio.

D: Hai un rito scaramantico?

R: Di riti scaramantici ne ho diversi (alcuni non si possono dire) ma uno in particolare è quello di portare sempre con me nella borsa un portachiavi a forma di orsacchiotto che ce l'ho da quando ho iniziato a giocare a calcio.

D: Raccontaci un momento emozionante che hai vissuto con il Monf.

R: Sicuramente la finale playoff vinta per tornare in prima categoria è stata una gioia immensa, un sogno che si avverava. Però la partita Ponti-Monferrato (sempre di quell'anno) finita 2 a 1 per noi è uno di quei momenti che ricorderò sempre con piacere perché dopo quella partita ci siamo resi conto che potevamo realmente realizzare il nostro sogno.

D: Raccontaci un momento deludente che hai vissuto con il Monf.

R: Il momento più deludente è stato il primo tempo della finale playoff di andata a Capriata contro la Capriatese. Abbiamo preso goal dopo 30 secondi e siamo andati negli spogliatoi sotto di tre reti e con un uomo in meno. Mi sembrava un incubo soprattutto perché stavamo buttando via tutti gli sforzi fatti fino a quel punto. Siamo riusciti poi a farci forza a vicenda e a portare a casa  un pareggio che valeva oro.

D: Fai un saluto alla curva e ai piccoli del Monf.

R: Faccio un grosso saluto a tutti i tifosi grandi e piccoli del Monf con la speranza di vederci presto per condividere nuove battaglie e vittorie.

D: Ora nomina il prossimo compagno da intervistare.

R: Ringrazio la società per questa intervista. Voglio nominare  Alberto Vescovi, “il bomber", un ragazzo d'oro che conosco da tanti anni e  con cui ho condiviso anche altre esperienze calcistiche al di fuori del Monf.


Sempre nel cuore....Forza Monf!💛💙💛💙💛💙